lunedì 16 aprile 2012

Diaz (don't clean up this blood)

"Luca è un giornalista della Gazzetta di Bologna. È il 20 luglio 2001, l'attenzione della stampa è catalizzata dagli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine durante il vertice G8 di Genova. In redazione arriva la notizia della morte di Carlo Giuliani. Luca decide di partire per Genova, vuole vedere di persona cosa sta succedendo. Alma è un'anarchica tedesca che ha partecipato agli scontri. Sconvolta dalle violenze cui ha assistito, decide di occuparsi delle persone disperse insieme a Marco, un organizzatore del Genoa Social Forum, e Franci, una giovane avvocato del Genoa Legal forum. Nick è un manager che si interessa di economia solidale, arrivato a Genova per seguire il seminario dell’economista Susan George. Anselmo è un vecchio militante della CGIL e con i suoi compagni pensionati ha preso parte ai cortei contro il G8. Etienne e Cecile sono due anarchici francesi protagonisti delle devastazioni di quei giorni. Bea e Ralf sono di passaggio e hanno deciso di riposarsi alla Diaz prima di partire. Max, vicequestore aggiunto del primo reparto mobile di Roma, comanda il VII nucleo e non vede l'ora di tornare a casa da sua moglie e sua figlia. Luca, Alma, Nick, Anselmo, Etienne, Marco e centinaia di altre persone incrociano i loro destini la notte del 21 luglio 2001."

Siamo usciti dalla sala sconvolti, come il resto degli spettatori. Tanti, uomini e donne, che a fine film piangevano. Un film violento, di certo non inaspettato, conoscevo benissimo i fatti che avrei visto sullo schermo ma ogni manganellata è stato un pugno nello stomaco. Una storia che pian piano si delinea, con i vari protagonisti, i punti di vista. Un film da vedere, che lascia l'amarezza e la rabbia per chi è rimasto impunito.

5 commenti:

  1. devo andarlo a vedere anche io, immaginavo fosse cosi d'impatto..!

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  2. spesso mi chiedo se poi certi film hanno una utilità sociale. Si indignerà chi si è già indignato, lo ignorerà chi fin'ora ha scelto di ignorare.

    E tutto continuerà come prima!

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  3. Come la maggior parte dei film tratti da fatti realmente accaduti(e soprattutto negli ultimi tempi c'è questa tendenza)si rischia di ricevere un pugno nello stomaco tramite la visione. Non so quanto sia giusto. Il cinema è nato per far sognare. La vera storia dovrebbe essere lasciata ai libri e ai giornali.

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  4. non credo che spetti ad un film il compito di istruire, però non trovo nemmeno sbagliato siano fatte delle ricostruzioni. sono storie che comunque scelgono un preciso punto di vista, perciò parziali. il cinema a volte può far sognare altre solo riflettere.

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